Consulenza Grafologica Forense, i Rilievi Tecnici cosa sono e come si fanno
Rilievi Tecnici per una Consulenza Grafologica Forense Accurata
Con questa serie di articoli (NB questo è il primo), intendo offrire una serie di articoli dedicati ai rilievi tecnici nel campo della consulenza grafologica forense, un’area che richiede professionalità estrema, precisione, rigore e una profonda conoscenza delle tecnologie a disposizione.
Durante i molteplici anni di esperienza come grafologo forense, ho attraversato un vasto spettro di situazioni, alcune delle quali incredibilmente illuminanti, altre decisamente meno. Tutto ciò mi ha convinto ad affrontare e preparare (spero nel miglior dei modi) una serie di articoli da carattere estremamente professionale. Gli argomenti che affronterò riguardano non solo l’approccio ai rilievi tecnici, ma attraverso di essi indicherò anche la migliore strada da seguire per una corretta e meticolosa preparazione del prodotto finale, essenziale per offrire una consulenza grafologica forense di estrema qualità.
Appare ovvio che mi limiterò ad esplorare gli aspetti oggettivi del nostro lavoro, senza entrare nel merito dei contenuti logici e soggettivi, che richiedono un trattamento altrettanto complesso ma diverso.
Ma prima di entrare nel vivo, volevo farci partecipi di alcune esperienze professionali, realmente accadute.
Ricordo ancora vividamente un episodio durante una serie di rilievi fotografici per una consulenza grafologica forense di un testamento presso uno studio notarile, dove mi trovai a usare una reflex con flash wireless, accompagnata da una bridge per riprese all’infrarosso e ultravioletto. Il mio equipaggiamento includeva anche filtri a varie lunghezze d’onda, illuminatori specifici, un microscopio di precisione, uno scanner affidabile e il mio inseparabile computer portatile. Ebbene, ebbi un colpo al cuore quando un altro consulente si presentò con nient’altro che un semplice tablet, dichiarando con orgoglio che fosse tutto ciò di cui aveva bisogno. Questo mi fece iniziare a riflettere, non poco direi.
Mi sono trovato anche in altre situazioni da carattere paradossale, come quando un consulente affermò con sicurezza che il suo smartphone fosse sufficiente per effettuare i rilevi tecnici che, in realtà, richiedevano attrezzature ben più sofisticate. Oppure, quando ho esaminato consulenze d’ufficio corredate da disegni fatti a mano direttamente su immagini stampate, con frecce, linee e figure geometriche approssimative che cercavano di indicare i punti critici del tratto grafico, ma che finivano per confondere più che chiarire le idee.
Per ultimo, su una pagina di FB alla quale sono iscritti (iscritto) molti grafologi professionisti, un giorno pubblicarono un posto nel quale si metteva in risalto la posizione degli illuminati durante i rilievi fotografici, ed alcuni (abbastanza) si meravigliarono di questa cosa. Onestamente mi sono scandalizzato, ma come un grafologo professionista non sa nemmeno come posizionare il flash quando effettua delle foto nei confronti di una manoscrittura e/o del documento che la contiene? ebbe si è proprio così. Quest’ultimo episodio mi ha fatto capire che durante i vari corsi per diventare un grafologo forense professionista, vi sono alcune mancanze, se non addirittura falle, enormi falle.
Questi episodi mi hanno spinto ad immaginare e riflettere profondamente su quali siano effettivamente le conoscenze e l’importanza dell’uso degli strumenti tecnologici che utilizziamo nella consulenza grafologica forense. L’ignoranza o la sottovalutazione della necessità di utilizzare attrezzature avanzate compromette inevitabilmente la qualità del prodotto finale, ciò conduce, gioco forza, ad esempio ad avere immagini sfocate e/o ingrandimenti del tutto casuali del punto che è venuto meglio, con risultati finali che non permettono la replica, ma in maggior modo la verifica .
La mia intenzione, attraverso questo articolo e quelli che seguiranno, è promuovere un miglioramento significativo della qualità del prodotto finale nella consulenza grafologica forense. Non desidero ridicolizzare chi adotta metodi inadeguati, ma è essenziale far comprendere che esistono già metodologie riconosciute e/o linee guida che, se seguite correttamente, garantiscono uniformità e rigore nel nostro lavoro.
Il mio obiettivo è rendere evidente l’importanza di un approccio coerente e rigoroso ai rilievi tecnici che si effettuano nella consulenza grafologica forense, sfruttando al massimo le potenzialità che la moderna tecnologia ci offre. Questo discorso va oltre il semplice ruolo del consulente tecnico d’ufficio, del consulente del pubblico ministero, del perito del giudice e per finire del CTP; tocca il cuore della nostra professionalità, delineando il confine tra un lavoro fatto con superficialità ed uno eseguito con competenza e rispetto per la disciplina, ma soprattutto per chi lo chiede.
Non intendo imporre comportamenti o criticare aspramente, ma sento l’urgenza di tracciare e rinnovare quelle linee guida esistenti, basate sugli insegnamenti di autorevoli figure del mondo grafologico. È grazie alla loro guida che ho potuto comprendere e padroneggiare un campo complesso e affascinante, ricco di dettagli tecnici e tecnologici non sempre accessibili a tutti.
Inizio questa serie di riflessioni concentrandomi sull’importanza dell’immagine e sull’uso dell’attrezzatura adeguata per ottenere risultati di qualità nel campo della consulenza grafologica forense. Più che annoiarvi con dettagli tecnici e sigle complesse, voglio far emergere, in modo semplice e diretto, quanto sia cruciale la scelta della tecnologia giusta per garantire un’immagine finale che sia davvero rappresentativa e utile per la nostra analisi.
Infine vi consegno una riflessione: può davvero un’immagine catturata con uno smartphone o un tablet competere con la precisione e la fedeltà di uno scatto effettuato con una reflex? Vi informo che la differenza è davvero sostanziale, ma soprattutto non dovrebbe mai essere sottovalutata, ed in particolar modo per un professionista del settore, esperto quindi nel campo della consulenza grafologica forense.
Studio Professionale di Grafologia Forense
Il nostro studio verifica testamenti olografi, firme, fotocopie, sottoscrizioni e grafie in generale. Inoltre offere il massimo della professionalità e qualità per la tua sicurezza siamo certificati da AICQ SICEV (ACCREDIA) di Milano, ai sensi della norma UNI 11822:2021. La certificazione è finalizzata a garantire che lo studio abbiano adottato un sistema di gestione per la qualità (SGQ), ovvero un modello organizzativo conforme a uno standard riconosciuto a livello internazionale (ENFSI). La certificazione acquisita assicura la necessaria professionalità, una migliore organizzazione del lavoro e dei processi interni, correlati ad una maggiore professionalità e qualità dei servizi prestati. Oltreché ad essere sempre e costantemente aggiornati professionalmente.
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